Il borgo, il territorio e gli oliveti

Il nome Boville Ernica di recente adozione (Bauco fino al 1907) vuole richiamare l’antico passato della città prima volsca poi romana di Bovillae e l’appartenenza al territorio abitato dagli Ernici, antica popolazione laziale. XI-XII sec.. 

Il borgo viene fortificato con un’imponente cinta muraria comprendente diciotto torri a base circolare e quadrata appena dopo l’anno mille, questo non basta però a proteggerlo dai saccheggi del Barbarossa nel 1170, e di Enrico VI nel 1186 e successivamente nel 1194 dalle truppe germaniche; un assalto nemico viene invece respinto dagli abitanti nel 1204. Ciò determina la riconoscenza di Papa Innocenzo III, che premia la cittadina di Babucus con una particolare forma di autonomia amministrativa, una sorta di repubblica oligarchica (domini consortes) nella quale le principali famiglie a turno, ogni nove mesi, delegano un loro rappresentante ad amministrare la giustizia civile e penale e a governare la comunità. Questa forma di autogoverno durerà per oltre quattrocento anni fino al 1583 quando Papa Gregorio XIII la revocherà, ponendo definitivamente la cittadina sotto il suo diretto controllo fino all’ unità d’Italia, quando proprio a Bauco in una aspra battaglia i cittadini uniti alle bande dei briganti borbonici di Chiavone che dominavano a cavallo del confine tra i due stati, distante pochissimi chilometri dal borgo, respingono le truppe pontificie.

Nel 1904 Bauco ospita il pittore Giovanni Fattori, il quale riprende in diverse sue acqueforti, molti vicoli del borgo come via Cotegallo e via del Lauro. Boville Ernica viene fortunatamente soltanto sfiorato nel Secondo Conflitto Mondiale, non subendo bombardamenti e distruzioni come purtroppo alcuni borghi delle vicinanze e la stessa Frosinone. Diventa quindi luogo di rifugio per molte famiglie provenienti dalla provincia e dalla stessa Roma. Proprio tra il 1941 e il 1942 soggiorna a Boville Ernica anche il maestro Zavattini insieme alla sua famiglia.

Boville Ernica è stata ed è tuttora patria di molti figli che lo hanno arricchito culturalmente con le loro opere e con la loro arte. Tra questi vogliamo citare:

Il Cardinale Ennio Filonardi (1446-1549) legato alle famiglie Farnese, Colonna e Borgia, servì sette papi grazie alle sue qualità diplomatiche e amministrative. Fu nunzio apostolico in Svizzera e governatore di diverse zone tra le Marche, la Romagna e l’Emilia nonché governatore di Castel Sant’Angelo ovvero ministro delle guerra dello Stato Pontificio. Proprio grazie alle sue doti diplomatiche riuscì a salvare dalla Riforma Protestante alcuni cantoni della Svizzera. Amico di Benvenuto Cellini, gli commissionò il busto argenteo di S. Pietro Ispano patrono del paese, la cui festività cade l’undici marzo. Fece costruire la cappella di S. Sebastiano, annessa alla chiesa di S. Michele Arcangelo e la chiesa della Madonna delle Grazie (extra moenia).

Mons. Giovanni Battista Simoncelli (1561-1634) che fu protronario apostolico ed amico di Papa Paolo V Borghese. Per la sua attività presso la Santa Sede al servizio della sede papale, il Papa gli donò durante la demolizione della Basilica Costantiniana un mosaico di Giotto raffigurante un angelo, due statue del Bregno, un bassorilievo del Sansovino, che rimangono custoditi nella cappella gentilizia della sua famiglia all’interno della chiesa di S. Pietro Ispano. Fece costruire per l’ordine Benedettino un palazzo Simoncelli con annessa chiesa di San Giovanni, appena fuori l’arco interno di San Pietro. Il palazzo oggi denominato palazzo Simoncelli attualmente ospita la casa comunale;

Desiderio De Angelis (1743-1811) fu stimato poeta presso le corti dei Savoia e dei Duchi di Borgogna.

Oggi Boville Ernica rimane patria di musicisti, studiosi, ricercatori e scienziati che ogni giorno pur vivendo lontano da queste terre le portano sempre nel cuore.

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