La forma di allevamento denominata a vaso policonico nasce tra gli anni 1920 e il 1930 dagli studi operati da Roventini e Tonini tra la Toscana e l' Umbria..
Questi suggerivano di rinunciare alla forma del vaso dicotomico e alla stroncatura, per allevare l'olivo secondo una nuova forma.
Secondo i loro studi, per assicurare la maggiore quantità di luce ed il migliore arieggiamento a tutte le porzioni di chioma, la struttura scheletrica dell' olivo, doveva svilupparsi su tre o quattro branche primarie, impalcate su un unico tronco e con termine ognuna su una singola cima lussureggiante, che si sviluppavano su di un unico asse inclinato di circa 40°/45° e dalle quali partivano le branche secondarie.
I moderni studi della fisiologia dell' olivo hanno confermato, negli ultimi anni, quanto questa forma di potatura sia rispettosa delle necessità della pianta, a prescindere dal territorio in cui essa si trovi.
Oggi, grazie allo sviluppo dei materiali e delle tecnologie, che hanno messo a disposizione dei potatori qualificati e certificati, strumenti di taglio sempre più sicuri e precisi, telescopici, manuali, a scoppio ed elettrici, questo tipo di potatura viene effettuata con estrema precisione e nella più totale sicurezza per gli operatori, i quali operano esclusivamente da terra.
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