Potare è un atto di coraggio o un atto di confronto?

Nei vari corsi di olivicoltura che ho frequentato ho imparato tantissime cose.
Tra le tante ho imparato a potare, ovvero a mettere in atto quelle pratiche di taglio per il controllo della chioma degli alberi, da frutto e in particolare degli olivi, al fine di migliorare il rendimento economico della coltivazione.

Ma potare non può essere ridotto ad un semplice intervento di rescissione e asportazione di una parte di una pianta. Bisogna saperlo fare.
Bisogna conoscere le tecniche di difesa e di riproduzione della pianta al fine di provocare col taglio il minimo danno. O almeno un danno inferiore a quello che avremmo se non asportassimo quella porzione.

Per far ciò è necessario avere il coraggio di: informarsi, studiare, accertare le nostre tecniche, accettare un'istruzione, confrontarsi con i colleghi, essere disponibili.

Ora è abbastanza semplice acquistare un libro, guardare un video su internet, leggere un blog, iscriversi ad un corso, partecipare ad un esame o ad un gara.
Più difficile è accettare il confronto con i colleghi mantenendo una onesta disponibilità.

Se è vero che bisogna sempre essere e rimanere certi della tecnica studiata e applicata con ferrea disciplina quale è il metodo di potatura a vaso policonico semplificato è anche vero che mai bisogna negare ad un collega un confronto aperto e cordiale, anzi bisogna invogliare alla partecipazione al confronto, perchè la didattica imposta, se pur certa scientificamente, difficilmente può essere veramente compresa da tutti.
Imparata a memoria si, compresa no!

Non si tratta di accettare o scendere al compromesso sminuendo la tecnica e la scienza.

Nei vari corsi si ascoltano slogan che difficilmente poi sono applicabili negli oliveti di tutti i giorni, dove vengono sostituiti da un unico slogan anch'esso molte volte scandito "piuttosto che niente, meglio piuttosto", ovvero applicate la tecnica con seria abnegazione ma abbiate anche la coscienza giusta per osservare gli olivi e ascoltare i colleghi ed eventualmente quando e se serve il coraggio di scendere al compromesso per la produzione dell'azienda e per una comune crescita professionale, e quindi insieme sociale.