Oleoturismo. Un problema di comunicazione...

Che cos'è l'oleoturismo?
Probabilmente molti di noi non lo sanno.
Lo dico mettendomi nei panni di molti di noi, me compreso, perchè ho ancora un mondo da scoprire.
L'oleoturismo è la comunicazione della storia agricola olivicola e quindi di gran parte della cultura italica.
Fare oleoturismo significa comunicare queste storie e questa cultura mettendo al centro della comunicazione lo sviluppo, il passato e il presente del mondo olivicolo italiano, per proiettarlo nel futuro, in modo tale da far avvicinare quante più persone possibili al settore culturale, salutistico (se non altro perchè siamo ciò che mangiamo) ed economico per eccellenza, ovvero l'agricoltura.

Ora, molti di noi si staranno chiedendo come fare.

Io mi chiedere di più, cosa, da tecnici, non dovremmo fare. E mi sono dato, da tecnico del settore essendo io un assaggiatore professionista di oli di oliva, un potatore esperto di olivi, titolare di una azienda agricola e possessore di un museo dell'olio, nonchè consumatore appassionato e studioso del settore, questa risposta: non dobbiamo rendere la comunicazione un fatto tecnico.
Dobbiamo essere semplici nella comunicazione, perchè appunto fare agricoltura vuol dire fare cultura e la cultura deve essere aperta e disponibile per tutti.

Nel mio piccolo cosa cerco di fare?
Propongo visite presso il nostro museo dell'olio e dell'olivo Monti Ernici, passeggiate tra gli olivi, visite esperenziali e sensoriali, degustazioni, seminari di comunicazione. Cerco di far capire cosa rappresentano gli oliveti per il paesaggio italiano e ciociaro in particolar modo, cerco di far comprende che la qualità di un olio non si fa con il ricordo di un frantoio a presse, ma in un moderno frantoio, con tecniche di estrazione moderne, con la cura nel conservarlo.

Cosa hanno in più i vecchi frantoi o molini da olio, rispetto ai frantoi moderni. Oltre ad avere la storia passata dalla loro parte? Oltre ad essere la rappresentazione di duemila e più anni di olivicoltura?
Semplice: hanno forme, materiali, attrezzature che possono essere comprese da tutti.
Nei vecchi frantoi tutti possono comprendere che l'olio di oliva è una spremuta di frutta.

O forse pensiamo che dobbiamo comunicare millenni di storia facendo vedere e spiegnado i dettagli meccanici di una scatola in acciaio di un modernissimo frantoio con il quale noi stessi comunichiamo attraverso un tablet?

No signore/i. Chi decide di fare oleoturismo deve saper spiegare cosa significa la coltivazione dell'olivo, il rapporto con la nostra società, il rapporto col paesaggio italiano, con il nostro clima, le diverse centinaia di varietà di olivi che abbiamo la fortuna di ospitare in Italia, gli oli che se ne estraggono, il perchè oggi certi frantoi se pur affascinanti nelle forme e nelle storie che raccontano non sono più consigliabili nell'utilizzo a vantaggio di nuove e più sicure tecnologie estrattive, il rapporto con la cucina, con i piatti della tradizione locale, con la religione, con gli usi e i costumi dei nostri oltre novemila borghi.