La potatura. Un dialogo tra natura e uomo.

La potatura dell’olivo deve essere fatta per rinnovare i rami improduttivi, eliminare il secco o i rami danneggiati, favorire la penetrazione della luce e dell’aria, sostenere la crescita vegetativa e contenere le dimensioni dell’albero. La potatura dell'olivo è in sostanza il dialogo di relazione tra l'olivicoltore e la natura che l'olivo rappresenta, Essa non serve all'olivo, ma serve all'uomo per trarne un vantaggio economico.
Inoltre la potatura delle piante deve servire a prevenire un precoce invecchiamento vegetativo dell’albero, diminuire l’alternanza di produzione e ridurre al minimo la possibilità di malattie dovute ai parassiti.
La potatura deve essere eseguita preferibilmente durante l’inverno, fino al germogliamento. Sono da escludere interventi di potatura praticati durante la raccolta soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici degli ultimi anni che vedono le temperature autunnali sempre più in salita e l'epoca di raccolta sempre più anticipata ad inizio autunno. Interventi a fine autunno sono possibili laddove la probabile, prematura risposta vegetativa non comporta rischi di danni da freddo.

Nasce l’esigenza di concentrare le operazioni di potatura nel periodo in cui le piante hanno allocato le sostanze di riserva fino al periodo immediatamente precedente la ripresa vegetativa quando inizia il percorso inverso. Interventi di potatura anticipati o posticipati rispetto al periodo ottimale inducono un inutile dispendio di risorse e risposte vegetative parziali e diverse dalle aspettative.
Nel contempo molti olivicoltori non considerano la potatura estiva o potatura verde. Essa in caso di eccessiva vegetazione avventizia (polloni e succhioni) è preferibile ed è comunque complementare alla potatura inverno-primaverile perchè anticipa la rimozione delle strutture legnose che sono inutili per la produzione, ostacolano la raccolta e andrebbero in inverno ad accrescere la loro massa consumando sostanze nutritive a scapito di altre.

I polloni vanno completamente soppressi mentre nei confronti dei succhioni sono opportuni interventi selettivi, eliminando quelli più vigorosi ed assurgenti con punto di inserzione perpendicolare al dorso delle branche e preservando quelli più piccoli e deboli, con punto in inserzione laterale o ventrale. Questo attenta selezione deve essere fatta con scrupolo dal potatore al fine di consentire una regolare funzionalità del sistema vascolare dorsale, attraverso le foglie superstiti, e per rinnovare le strutture produttive che nell'olivo, tranne in alcune specifiche varietà, sono sempre strutture semipendule e suborizzontali.