Il vero gusto dell'olio extravergine di oliva

Molte persone vivono ancora il retaggio storico che l'olio extravergine di oliva debba essere dolce ma soprattutto non debba essere organoletticamente invadente nella preparazione delle pietanze e nell'utilizzo a tavola.

Per nostra fortuna l'olio extravergine di oliva è una spremuta, come tale e come tutte le spremute di frutta, rispecchia nelle sensazioni olfattive e gustative che ci comunica gli odori e i sapori del frutto fresco.

Una spremuta di arancia raccolta al giusto grado di maturazione avrà l'odore e il sapore dell'arancia come un frullato di mela saprà di mela e un succo di pomodoro saprà di pomodoro.

Per quale motivo quindi dovremmo aspettarci da un EVO profumo e gusto diversi da quelli di un'oliva appena raccolta?
A proposito: avete mai assaggiato un'oliva raccolta dall'albero?

Profuma di foglia, di erba appena tagliata, di spezie. Il nostro olfatto si inebria al sentire il suo fresco profumo.
Una volta assaggiata invece è amara, piccante e può darci anche sensazioni speziate, di erbe amare e di astringenza.

Ovviamente ogni varietà di oliva comunicherà con noi in modo diverso e con intensità diverse.
E così ogni olio prodotto dalla loro spremitura sarà diverso.

L'Italia raccoglie e custodisce oltre il 70% delle varietà di olivi del mondo.
Negli oli italiani si esprimono gli odori del Mediterraneo. E così siamo in grado, raccogliendo le olive al giusto grado di maturazione, il momento dell'invaiatura, di produrre oli che hanno sentori di cicoria, di carciofo, di erba appena sfalciata, di erbe aromatiche, di foglia di pomodoro, di agrumi, più o meno amari e piccanti.

Sta a noi saper abbinare l'olio extravergine di oliva alla preparazione o al consumo a crudo delle pietanze che mettiamo sulle tavole delle nostre famiglie, esattamente come abbiniamo ad un piatto di terra o di mare un vino o una birra.




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